A seguito del maltempo, l’estate 2024 è stata particolarmente drammatica per molte regioni della Svizzera, travolte da piogge torrenziali, smottamenti e grandinate. Diverse aree alpine e prealpine hanno subito danni ingenti. Tra le più colpite si contano il Ticino, in particolare le valli superiori come Vallemaggia e Verzasca, il Vallese con esondazioni del Rodano che hanno colpito vigneti e strade, i Grigioni, dove le frane hanno compromesso la viabilità in Surselva e in Engadina, il Canton Uri con interruzioni sulla linea ferroviaria del Gottardo, e l’Oberland bernese.
Secondo l’Ufficio federale dell’ambiente, il bilancio dei danni ha superato i 250 milioni di franchi. Le piogge hanno messo in crisi anche molte opere di protezione già esistenti, dimostrando che la frequenza e l’intensità degli eventi estremi stanno mettendo a dura prova le infrastrutture pubbliche.
Maltempo | 180 milioni per ricostruzione e prevenzione
In risposta a questa situazione, nel maggio 2025 il Consiglio federale ha annunciato un pacchetto straordinario di aiuti pari a 180 milioni di franchi. Di questi, 150 milioni saranno impiegati per riparare strade cantonali, ponti, ferrovie e impianti idrici danneggiati. I restanti 30 milioni sono destinati ad aiuti diretti per agricoltori e operatori turistici, che hanno subito perdite nei raccolti, nei pascoli, nei rifugi e nelle strutture di accoglienza.
Un altro obiettivo centrale dell’investimento è la prevenzione. Parte dei fondi servirà infatti a finanziare opere di protezione contro futuri eventi climatici estremi: si tratta di barriere anti-frana, rafforzamento degli argini dei fiumi, costruzione di bacini di ritenzione e miglioramento dei sistemi di drenaggio nei villaggi di montagna. I cantoni dovranno presentare entro la fine di giugno 2025 progetti dettagliati che illustrino le priorità di intervento, le tempistiche previste e le modalità di monitoraggio.
Maltempo | Cantoni già al lavoro per la sicurezza
Alcuni cantoni si sono già attivati. Nel Canton Uri sono partiti i lavori per stabilizzare le pareti rocciose lungo la valle della Reuss, fondamentale per garantire la viabilità sul corridoio del Gottardo. In Vallese, sono in fase di realizzazione nuovi argini lungo il Rodano e sistemi di allerta idrometrica avanzati. In Ticino, i comuni di Cevio, Brione e Sonogno hanno avviato la messa in sicurezza delle strade rurali e la costruzione di barriere mobili contro le piene.
La Confederazione si è impegnata a coprire fino al 60% dei costi di questi progetti, sulla base di una valutazione tecnica condivisa con i cantoni. L’obiettivo è non solo ripristinare quanto danneggiato, ma migliorare in modo duraturo la resilienza del territorio.
Una strategia climatica di lungo periodo
Questo intervento straordinario si inserisce nel più ampio piano federale di adattamento ai cambiamenti climatici per il periodo 2025–2030. La Svizzera mira a rafforzare la protezione delle zone abitate e delle vie di comunicazione, e a sensibilizzare anche le autorità locali sull’importanza della prevenzione. Il consigliere federale Albert Rösti ha sottolineato come i fenomeni meteorologici estremi non siano più eccezioni, ma rischino di diventare la regola. Per questo, ha ribadito l’importanza di intervenire ora, per evitare danni molto più gravi e costosi in futuro.
Fonti ufficiali per approfondire
Per chi desidera maggiori informazioni, è possibile consultare la pagina ufficiale dell’Ufficio federale dell’ambiente sulla strategia climatica, i rapporti di MeteoSvizzera sugli eventi estremi e gli ultimi comunicati stampa del Consiglio federale.