Post del: 31.05.2025
Gli affitti in Svizzera continuano a salire e con essi cresce anche la preoccupazione per gli abusi nel mercato immobiliare. A lanciare l’allarme è l’Associazione svizzera degli inquilini (ASI), che oggi ha presentato ufficialmente un’iniziativa popolare per porre un freno a quella che definisce una deriva speculativa ai danni di milioni di cittadini.
Il titolo dell’iniziativa è chiaro: “Sì alla protezione contro le pigioni abusive”. L’obiettivo è introdurre un sistema di controlli automatici sui canoni di locazione, in modo da garantire che le pigioni si basino sui costi reali sostenuti dal proprietario e su un guadagno ragionevole, e non siano determinate unicamente dal profitto.
Secondo l’ASI, solo nel 2024 gli inquilini hanno pagato oltre 10 miliardi di franchi in affitti considerati eccessivi. Si tratta di una cifra enorme, che grava pesantemente sul potere d’acquisto delle famiglie e sull’equilibrio dei bilanci domestici. L’associazione sostiene che questa situazione sia ormai insostenibile, e che le attuali norme in materia di locazione siano troppo permissive nei confronti dei proprietari.
Attualmente, infatti, sono solo gli inquilini a dover contestare un affitto ritenuto ingiusto, ma non esiste alcun meccanismo automatico di controllo che possa intervenire prima che il danno economico si verifichi.
Uno dei problemi principali, evidenzia l’ASI, riguarda il comportamento dei grandi gruppi immobiliari, in particolare quelli quotati in borsa. Secondo l’associazione, questi soggetti approfittano del cambio d’inquilino per aumentare in modo significativo i canoni, oppure si rifiutano di applicare le dovute riduzioni quando i tassi di riferimento diminuiscono.
Questa prassi, che secondo gli esperti è ormai diffusa in molte città svizzere, porta a un’inflazione dei prezzi che ha effetti diretti anche sul valore dei terreni edificabili. In cantoni come Zurigo, ad esempio, il prezzo dei terreni è aumentato del 300% negli ultimi vent’anni, trasformando l’abitazione da bene primario a strumento di profitto finanziario.
Secondo uno studio recente, oggi oltre il 60% dei residenti in Svizzera vive in affitto. Per queste persone, le pigioni rappresentano la voce di spesa più consistente del bilancio famigliare. In media, si stima che ogni inquilino paghi circa 360 franchi al mese in più rispetto a quanto sarebbe economicamente giustificato.
Su base annua, questo significa un esborso eccessivo di circa 4.300 franchi a famiglia. Una distorsione che, su scala nazionale, si traduce in miliardi sottratti al risparmio e ai consumi.
Il presidente dell’ASI, Carlo Sommaruga, ha dichiarato che l’iniziativa rappresenta un passo fondamentale per ristabilire l’equità nel mercato della locazione. Secondo Sommaruga, introdurre controlli regolari e trasparenti permetterebbe non solo di ridurre gli affitti, ma anche di rallentare la corsa ai rialzi speculativi sui terreni, contribuendo a difendere il potere d’acquisto delle famiglie svizzere.
La raccolta firme per l’iniziativa inizierà ufficialmente il 3 giugno 2025. Se avrà successo, potrebbe segnare un punto di svolta nella regolazione del mercato degli affitti in Svizzera.
Utilizziamo i cookie per offrirti la miglior esperienza possibile sul nostro sito Web.
Accetta e continua Continua senza accettare
Per maggiori informazioni leggi la nostra Privacy Policy